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EUROMEDUCUn dispositivo europeo di scambio nell'ambito dell'educazione ai media
L’educazione ai media è uno degli ambiti educativi prioritari per le nostre società. Molte iniziative a livello locale, nazionale o transnazionale esistono in un numero crescente di paesi europei. Delle reti strutturate funzionano già (Euromedialiteracy, Mentor etc), ma manca un dispositivo trasversale di diffusione e valorizzazione dei risultati.
Euromeduc ha per obiettivo di realizzare questo dispositivo di scambio riunendo esperiti e media educator attorno ad un programma tematico. Vorrebbe così aumentare la qualità e la pertinenza dei progetti di educazione ai media alimentando le reti esistenti con i risultati ottenuti sviluppando delle pratiche di scambio più strutturate e intensive.
Euromeduc intende sostenere lo sviluppo efficace e integrato dell’educazione ai media in Europa.
Euromeduc è:
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Un ciclo di tre seminari
Animato da dei gruppi di esperti, i tre seminari tratteranno ciascuno una questione strategica: “l’educazione ai media partendo dalle produzioni dei giovani (nella scuola e nell’extrascuola)”, “l’educazione ai media e le appropriazioni di internet da parte dei giovani” e “l’educazione ai media per tutta la vita: pratiche innovative nel mondo extrascolastico”.
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Un congresso europeo sull’educazione ai media
Questi seminari e i loro risultati saranno valorizzati e approfonditi nell’ambito di congresso europeo sull’educazione ai media. Indirizzandosi ad un largo pubblico, questo congresso metterà in relazione i responsabili dei sistemi educativi, i rappresentanti delle istituzioni e i soggetti che fanno educazione ai media in ambito locale, nazionale e europeo e i rappresentanti delle principali reti così come i professionisti dei media.
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Le pubblicazioni
Ogni seminario sarà accompagnato da una pubblicazione che sarà divulgata attraverso un sito internet implementato sulla piattaforma della rete Medialiteracy. Al congresso farà seguito una pubblicazione sia cartacea sia on-line. Queste attività saranno inoltre promosse attraverso una campagna stampa.
Esempio di laboratorioProgetto “Alfabeti mediali” Scuola Franchini di SantarcangeloPreadolescenti in immagini. E’ stato questo il punto di partenza del nostro laboratorio di educazione ai media. A tredici anni, ci dicono tutte le statistiche - ma anche l’osservazione diretta della nostra esperienza - il consumo mediale di ragazzi e ragazze si diversifica. I ragazzi si dicono proiettati verso programmi caratterizzati dal gareggiare, dalla sfida, dalla prova delle proprie capacità: le ragazze sono alla ricerca di intimità, amore e relazioni interpersonali. Lo stesso parlare e discutere intorno al consumo dei media esplicita un parlare di genere: più volentieri ne parlano le ragazze, maggiormente tesi a prendere le distanze da un presunto “consumo femminile” i maschi. Questo conferma la centralità della sessualità in questa fascia di età: i media quindi sono molto interessanti per analizzare e approfondire il punto di vista degli stereotipi di genere. Non solo: le stesse modalità di consumo mostravano differenze di genere.
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